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RED
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La normativa previdenziale nazionale ha previsto fin dal 1983 il collegamento di un numero consistente di prestazioni pensionistiche erogate dall’INPS al reddito posseduto dal pensionato e in alcuni casi anche dal coniuge e dai figli. Sono circa trenta le prestazioni condizionate dall’assenza di altri redditi o dal possesso di redditi entro certi limiti prefissati: fra queste, la maggiorazione sociale, l’assegno sociale, l’integrazione al minimo, la pensione ai superstiti, l’assegno di invalidità e i trattamenti di famiglia.
Il modello Red è una dichiarazione annuale, prevista dalla legge, che deve essere presentata dai pensionati che percepiscono, oltre alla pensione, prestazioni previdenziali e assistenziali integrative collegate al reddito.
Il modello Red consente di far valere i propri diritti pensionistici: infatti sulla base dei redditi comunicati dal pensionato tramite il Red, l’ente pensionistico provvede a ricalcolare la pensione e a comunicare il nuovo importo all’interessato, ovvero a segnalare il diritto ad ulteriori diverse prestazioni oltre a quelle già godute.
In relazione a tutto ciò diventa prioritaria la necessità di garantire la correttezza e l’adeguamento corrente della prestazione erogata allo scopo di evitare il pagamento in misura diversa da quanto realmente dovuto all’interessato.
Tali requisiti sono assicurabili solo attraverso l’utilizzo di dati aggiornati e verificati, in particolare di quelli reddituali a cui, come abbiamo già ricordato, sono legate molte prestazioni.
Ecco perché ai fini della percezione di tali prestazioni gli enti previdenziali (Inps, Inpdap, Enpals, ecc.) devono verificare ogni anno i redditi posseduti dal pensionato, dall’eventuale coniuge e, nel caso di trattamenti di famiglia, anche quelli dei figli che fanno parte del nucleo familiare.